
L’affitto breve a Roma: conviene ancora investire nel 2025?
Negli ultimi anni, il mercato degli affitti brevi a Roma ha registrato una crescita costante, grazie all’aumento del turismo e alla popolarità di piattaforme come Airbnb e Booking. Tuttavia, con le nuove normative, le oscillazioni del mercato immobiliare e i cambiamenti nelle abitudini dei viaggiatori, molti investitori si chiedono se convenga ancora puntare sugli affitti brevi nella Capitale.
L’andamento del mercato degli affitti brevi
Roma continua a essere una delle città più visitate al mondo, con milioni di turisti ogni anno. Il Giubileo del 2025 sta già generando un forte interesse per soggiorni brevi, con una domanda in crescita soprattutto nelle zone centrali e ben collegate ai principali monumenti. Questo evento, insieme alla costante attrattiva turistica della città, può offrire opportunità interessanti per chi possiede o intende acquistare un immobile da destinare agli affitti brevi.
Normative e regolamenti: cosa cambia nel 2025?
Uno dei principali fattori da considerare è il quadro normativo. Il Comune di Roma sta lavorando a nuove regolamentazioni per limitare il numero di case destinate agli affitti brevi nel centro storico, al fine di preservare il tessuto sociale dei quartieri. Possibili restrizioni potrebbero riguardare limiti sulla durata massima degli affitti, l’obbligo di licenze specifiche e maggiori controlli fiscali. Per chi investe, è fondamentale restare aggiornati su queste novità per evitare sorprese e sanzioni.
Zone più redditizie per investire in affitti brevi
Se il centro storico potrebbe subire nuove restrizioni, altre aree della città stanno emergendo come ottime alternative per gli affitti turistici. Quartieri come San Giovanni, Ostiense, Pigneto e Testaccio offrono un buon compromesso tra domanda turistica, prezzi d’acquisto ancora competitivi e ottimi collegamenti con il centro. Anche zone più periferiche, ma ben servite dalla metropolitana, come Garbatella e Monteverde, stanno attirando sempre più turisti interessati a un’esperienza romana più autentica e meno caotica.
Redditività e costi di gestione
Uno degli aspetti chiave per chi valuta un investimento negli affitti brevi è la redditività. Rispetto agli affitti tradizionali, quelli a breve termine offrono rendimenti potenzialmente più alti, con tariffe giornaliere superiori rispetto a un canone mensile. Tuttavia, bisogna considerare anche i costi di gestione: pulizie frequenti, manutenzione, tasse e commissioni delle piattaforme. Affidarsi a un’agenzia specializzata può semplificare la gestione, ma comporta un costo aggiuntivo.
Conviene ancora investire?
La risposta dipende da diversi fattori. Se si possiede già un immobile ben posizionato e si riesce a gestire l’affitto in modo efficiente, gli affitti brevi possono ancora rappresentare un’ottima opportunità di guadagno. Tuttavia, chi sta valutando di acquistare una casa esclusivamente per questo scopo deve considerare attentamente il contesto normativo e il costo dell’investimento.
In alternativa, le locazioni di medio termine (30-90 giorni) rivolte a lavoratori in trasferta o studenti potrebbero rappresentare un’opzione più stabile e meno soggetta a restrizioni.